L’edizione 2025 del Premio Letterario Brianza, svoltasi oggi pomeriggio nell’aula magna del Liceo Zucchi di Monza, si è chiusa con gli applausi per Anna Danesi, premiata “Personaggio dell’anno”. La campionessa della Numia Vero Volley Milano e della Nazionale Italiana ha ricevuto il riconoscimento grazie alla sua recente autobiografia “Un sogno d’oro – La mia storia, la pallavolo, le sfide del futuro”.
A consegnarle il premio è stata Gianna Parri, Presidente di giuria dell’Associazione Premio Brianza, che ha organizzato l’evento in collaborazione con il Comune di Monza e il patrocinio della Provincia di Monza e Brianza. Presente alla cerimonia anche Viviana Guidetti, Assessore allo sport, agli impianti sportivi e alle biblioteche del Comune di Monza.
Danesi ha spiegato quanto sia importante per lei l’11, il numero che ha scelto anche per suddividere i capitoli del suo libro: “È un numero che un po’ ho scelto e un po’ mi sono ritrovata, perché molte mie compagne non lo volevano. Dietro all’11 c’è un significato di equilibrio e di rigore che mi rappresenta. Io come persona a volte sono fin troppo rigida con me stessa, ho sempre un obiettivo da raggiungere, e Velasco mi ha scelta come capitano della Nazionale perché sono fatta così”.
C’è stato spazio anche per esprimere la soddisfazione per la Supercoppa Italiana vinta con la Numia Vero Volley una settimana fa: “Conegliano ha vinto qualsiasi competizione negli ultimi anni, ora finalmente abbiamo fatto un sospiro di sollievo, ce l’abbiamo fatta anche noi. Sono contentissima, perché so il lavoro che c’è dietro. Con alcune compagne ci lavoro ancora da poco, da metà settembre, però conosco i sacrifici e tutte le ore di allenamento che fanno. Sono molto felice per la mia società, perché è la nostra prima coppa a livello Nazionale. Sono contenta anche per la Presidente Marzari, che spinge sempre per creare non solo un ambiente di pallavolo sano, ma anche tutto il contorno.”
Così come aveva fatto al Quirinale due settimane fa, Danesi ha concluso il suo intervento rivolgendosi alle nuove generazioni: “Sembra ormai banale e scontato ma è fondamentale continuare a divertirsi. Noi giocatrici sembriamo delle macchine da guerra ma anche per noi ci sono parecchi momenti no, ad esempio quando non riesci a raggiungere un risultato che tanto desideri. Bisogna andare avanti nonostante i periodi bui, e continuare a perseguire il proprio sogno”.